Quando si forma una cisti di mano e polso, non sempre è necessario ricorrere all’intervento chirurgico per eliminarla. Il dottor Davide Pennazzato, ortopedico dell’Ospedale di Tradate, spiega cos’è la cisti e come puó essere curata.
La cisti è una lesione benigna, provocata dall’accumulo di liquido sinoviale che assume la forma di un rigonfiamento. «Puó formarsi in varie parti del corpo, ma la posizione piú comune è a livello della mano e del polso – spiega l’ortopedico -. Le persone piú a rischio di svilupparla sono le donne di etá compresa tra i 15 e 40 anni, anche se puó manifestarsi con molta frequenza in giovani sportivi e lavoratori che utilizzano molto l’articolazione del polso e della mano». Ci sono due tipi di cisti: paratendinee e articolari. Le cisti paratendinee si formano in seguito all’infiammazione di uno o più tendini, mentre le cisti articolari si originano in seguito a problematiche che colpiscono l’articolazione, come una lesione o la comparsa dell’artrosi. In quest’ultimo caso, sono le donne con etá compresa tra 40 e 70 anni ad essere piú predisposte alla comparsa della cisti.
Quali sono i sintomi della cisti?
Oltre al rigonfiamento, che è chiaramente un disturbo estetico, i sintomi della cisti possono essere dolore, formicolio e riduzione del movimento della parte interessata. «Se si nota la formazione del rigonfiamento che fa pensare alla cisti, è necessario rivolgersi subito allo specialista – spiega il dottor Pennazzato – perché potrebbe trattarsi di una patologia (lipomi, tumori benigni di vario genere o maligni) che assomiglia alla cisti ma ha delle conseguenze ben più gravi. In ogni caso, non bisogna provare a bucare o comprimere o aspirare il rigonfiamento, perché potrebbe causare lesioni articolari profonde». Per la diagnosi corretta, lo specialista ricorre all’ecografia ed eventualmente alla risonanza magnetica, per una diagnosi più approfondita. É possibile che venga effettuata anche una radiografia, per per escludere che si tratti di artrosi o tumore dell’osso.
Come si cura la cisti?
Trattamento non chirurgico: se la cisti non è legata a nessuna patologia, ma si è formata in seguito a tendiniti o altre lesioni, spesso non è necessario intervenire chirurgicamente per curarla. Potrá essere consigliato l’utilizzo del tutore per circa 30 giorni, in modo da immobilizzare la mano o il polso e velocizzare il riassorbimento spontaneo della cisti. Nel caso in cui il gonfiore aumentasse rapidamente, lo specialista puó effettuare l’aspirazione del liquido sinoviale, anche se questa procedura non permette di eliminare definitivamente la cisti.
Trattamento chirurgico: se la lesione è legata a una patologia articolare, provoca dolore e rigiditá, ed è presente da molto tempo, sará necessario rimuoverla chirurgicamente. L’intervento, che puó essere effettuato in artroscopia, prevede l’asportazione della cisti con il suo peduncolo attraverso una piccola incisione. L’intervento avviene in anestesia locale e prevede un ricovero di poche ore. Prima del ritorno a casa, viene effettuata una medicazione e applicata una fasciatura. Dopo 4 giorni, il paziente deve recarsi in ospedale per effettuare un’altra medicazione e valutare lo stato della ferita. Dopo 15 giorni dall’intervento, vengono rimossi i punti e il paziente puó tornare a svolgere le proprie attivitá quotidiane.. «Va ricordato – conclude l’esperto – che la cisti nel 20-30 % dei casi può recidivare a distanza variabile di tempo».
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