Articolo pubblicato su varesenews.it
L’attaccante (ed ex direttore sportivo) della Vergiatese ha superato i 200 gol in carriera, affiancati al ruolo di allenatore dei piccoli e alla professione medica. «Questa squadra è una famiglia»
Oltre 200 gol in carriera dalla Seconda Categoria alla serie D, un anno fermo per fare il direttore sportivo a tempo pieno, la laurea in medicina e il ritorno in campo a suon di reti.
Lui è Davide Pennazzato, 35 anni, punta dal fiuto del gol innato, che con la Vergiatese sta vivendo una seconda giovinezza. Dopo le tre promozioni di filache hanno portato la squadra del presidente Mario Esposito dalla seconda categoria all’Eccellenza, il bomber ex tra le altre di Gallaratese e Castellettese (con quella maglia segnò il 3-3 che valse il pareggio col Varese nella stagione 2005/06) è tornato in campo dopo un anno “sabbatico”, nel quale ha ricoperto il ruolo di direttore sportivo e di allenatore delle giovanili, ruolo che lo impegna tuttora con i ragazzi nati nel 1998.
«Posso dire – spiega Pennazzato – di aver sposato appieno il progetto Vergiatese, che è diventata la mia famiglia. Ho ricominciato qui dalla Seconda Categoria e mi sento parte attiva di questa bella realtà che è cresciuta molto negli ultimi anni ed è in piena evoluzione. Quest’anno siamo partiti un po’ a rilento, forse ci mancava l’entusiasmo degli anni passati, ma siamo in linea con i progetti della società e vogliamo cercare di arrivare ai playoff (gli amaranto sono a quota 39, in piena lotta per la zona promozione). Quest’anno ho ripreso a scendere in campo un po’ per scommessa, anche perché dopo un anno fermo non è mai facile: per ora ho messo a segno 9 reti e sono soddisfatto. Non mi interessa molto fare tanti gol, voglio prima di tutto rendermi utile per il bene della squadra e della società», spiega il novello medico, laureato all’Università dell’Insubria. In merito al doppio ruolo di giocatore e direttore sportivo ricoperto negli scorsi anni, Pennazzato ha le idee chiare: «Fare solo il calciatore è molto più facile. Sei libero con la testa, non hai problemi e stress vari, ma soprattutto puoi sfogarti tirando calci al pallone»….continua a leggere